Dopo la Circolare del Viminale uscita il 31 marzo sera, nella diretta del primo aprile alle 20.20 il Presidente del Consiglio Conte ha sottolineato che non è stato dato l’assenso a passeggiate o a ore d’aria con i bambini.
Nemmeno 24 ore fa molti genitori tiravano un sospiro di sollievo dopo la pubblicazione della Circolare dei Viminale che sembrava autorizzare le uscite con i bambini durante il regime di quarantena (noi ne abbiamo parlato qui). “È da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione”.
La notizia è evidentemente arrivata anche al Premier Giuseppe Conte che, ieri sera, durante la conferenza stampa della 20.20 interrogato da un giornalista sulla questione, ha risposto: “Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio con i bambini. Questo lo vorrei chiarire. In fase di interpretazione abbiamo semplicemente detto che se ci sono dei bambini e figli minori quando un genitore va a far la spesa, siccome i bambini sono gli unici che non possono uscire, si può consentire anche l’accompagno del bambino. Ma questa non deve essere l’occasione per il genitore di andare a spasso o di usufruire di un allentamento delle misure restrittive”.
Coronavirus e quarantena: non abbassiamo la guardia
Ed ha anche aggiunto: “Come ho già detto noi dobbiamo assolutamente preservare questo regime, proprio adesso che si iniziano a vedere i primi effetti positivi non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione, la soglia di guardia”.
In sostanza i genitori hanno la possibilità di uscire con i bambini solo in caso di comprovata esigenza (come ad esempio dover fare la spesa o dover andare in farmacia) e solo se impossibilitati a lasciarli a casa.
Una precisazione doverosa, considerato l’ampio dibattito generatosi dopo la notizia delle disposizioni del Ministero dell’Interno fra i contrari a una diminuzione delle misure restrittive e i favorevoli. La quarantena e i provvedimenti descritti nei decreti di marzo saranno in vigore anche ad aprile, almeno fino a Pasqua.
Tutti in casa fino a dopo Pasqua
Al momento le restrizioni vengono prorogate fino al 13 aprile con l’aggiunta del divieto per gli atleti delle società sportive di partecipare ad allenamenti collettivi: i professionisti potranno però continuare ad allenarsi in forma privata e individuale.
L’imperativo, mai come oggi, dunque, è #RIMANIAMOACASA.