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La mia casetta montessoriana

Una delle principali attività montessoriane: un tappeto, uno spazio, una casetta, un angolo personale in cui il bambino delimita la sua area di gioco evitando la dispersione degli oggetti nell’ambiente, limitando la confusione e la perdita di concentrazione su quello che sta facendo.

Interfacciandomi con le mamme amiche che hanno figli più o meno dell’età del mio non ho potuto fare a meno di constatare che più o meno tutte ci stiamo ritrovando bambini più capricciosi, irrequieti o disobbedienti.
Questo non mi consola ovviamente ma mi fa notare ancora una volta quanto i bimbi siano sensibili ed emotivamente empatici con lo stress casalingo.

La quarantena e la perdita di tutte le routine dei bambini

Qualcuno ha perso completamente ogni tipo di routine o orari, qualcun altro (tipo il mio) le sta avendo per la prima volta.

Sono nota per essere una mamma molto libertaria, nel senso più ampio del termine, tollerante verso i suoi tempi e la gestione degli stessi.
Ho stimolato mio figlio in un miliardo e mezzo di modi e allo stesso tempo ho osservato attenta come uno spettatore non partecipativo ogni suo passo in avanti o indietro che fosse.

Non ho dato orari particolari perché questo mi ha permesso di cambiare ogni tipo di piano e non destabilizzarlo particolarmente.

Per assurdo ora in questo stravolgimento del quotidiano ha per la prima volta gli orari scanditi, la giornata gestita più o meno in modo strutturato tra attività e libertà che fino a due mesi fa non ci sognavamo neppure.

I punti fermi nella routine del bambino

Poche cose sono rimaste ferme e costanti nel suo percorso di bimbo e nel mio ruolo di mamma: le favole della buona notte, le coccole tutte le volte che ne avevamo/abbiamo voglia, uno spazio personale.

tappeto montessoriano

Esiste per me un momento in cui devo e voglio star sola, in un mio piccolissimo spazio vitale, solo mio e ho permesso a Flavio di costruirsi da subito un suo personale ambiente circoscritto in cui potesse svolgere le sue cose nel modo più libero che volesse, senza sentirsi criticare o anche semplicemente limitare con un “stai attento -no questo no -non farlo così- aspetta ti faccio vedere”.

Nella pedagogia montessoriana viene chiamato “Il tappeto montessoriano”

Per realizzare un tappeto montessoriano in casa ecco cosa occorre:

Una stuoia, una coperta, un tappetino di circa un metro quadrato che potete anche tagliarlo voi.
Una molletta da bucato
Un secchio
Arrotolate il suo tappetino e il vostro tappetino e quello del papà o di chiunque altro abiti la casa e chiudeteli singolarmente con un’apposita molletta, poi mettete i tappetini nel secchio a disposizione di chi ne ha bisogno.

Il tappeto avrà il solo scopo di appoggiarci le cose sopra: nella pedagogia montessoriana si sta fuori dal tappeto, seduti intorno e non sopra.

Come si gioca con il tappeto nell’attività montessoriana

L’attività del bambino consiste nel prenderlo, srotolarlo, stenderlo a terra, posizionarci le sue cose, giocare e poi sistemare il tutto, arrotolare il tappeto e successivamente riporlo nel secchio.

Questa attività permette al bambino di avere il suo personalissimo spazio, la sua casetta, senza invadere lo spazio altrui, imparando a rispettare le cose degli altri e pretendendo che gli altri rispettino le sue.
A scuola, ad esempio, questa attività è utilissima perché i bambini rispettando i confini sono più propensi a saper stare concentrati in quel che stanno facendo e la figura della maestra ha una visione d’insieme più attenta sul gruppo classe.

Avere un proprio ambiente ci permette di scegliere come occuparlo, a volte stando soli altre volendo “invitare” l’altro a condividerlo con noi.

tappeto montessoriano

Questo è il mio concetto di tolleranza e libertà

Non sempre dobbiamo fare qualcosa, o meglio, a volte quando sembra che non stiamo facendo nulla di particolare, stiamo facendo molto: impariamo a sistemare e arredare la nostra casetta, impariamo a viverla autonomamente, impariamo la libertà di scelta e impariamo a condividerla, accogliendo le libertà altrui.

Dietro un gioco semplice, può esserci molto.

tappeto montessoriano

Io sono una mamma che sta più a terra di Flavio e amo molto stare sul mio tappeto e chiedergli di entrare nel mio per sbaciucchiarci un po’ ma ancor di più amo follemente il suo sapermi dire: “mamma, ora no”…

Soffro in silenzio, mi manca tanto il mio cucciolo (ancora piccolissimo) che si lasciava baciare e abbracciare ad ogni mia richiesta, ma so di aver lavorato bene nell’averlo aiutato a comprendere i suoi bisogni ed essere libero di scegliere quando mi vuole e quando invece sta bene anche senza di me.

È piccolo ma è un grande ometto.

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