Quando mamma e papà decidono di separarsi il dolore più grande, oltre al fallimento di un amore, è quello di dover dire a un bambino che le cose non saranno più come prima… Come fare? Ci aiuta l’autrice di fiabe per trattare temi difficili, laureata in psicologia dell’età evolutiva, Tiziana Capocaccia
TIZIANA CAPOCACCIA
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“Come dire ai bambini che i genitori si separano e divorziano”
Purtroppo è molto frequente.
E, purtroppo, succede anche quando si hanno bambini piccoli.
La coppia scoppia, c’è chi fa tanti tentativi per rimettere insieme i pezzi, per restare una famiglia sotto lo stesso tetto per il bene dei bambini.
Ma a volte questa si rivela non essere la migliore delle soluzioni e quindi si prende una decisione drastica, dolorosa, definitiva: mamma e papà si separano.
E il primo pensiero, ovviamente, va a loro. Ai figli. Alle creature più fragili il cui mondo sta per essere stravolto senza che loro possano far nulla per fermare questa slavina. Come fare allora per dare una notizia simile ai propri bambini? Come dire che mamma e papà si separano cercando di mantenere il più possibile un clima sereno offrendo al bambino tutti i possibili strumenti di comprensione della situazione, ovviamente proporzionati alla sua età?
Ce lo spiega una vera esperta: Tiziana Capocaccia, laureata in psicologia dell’età evolutiva ha deciso di mettere tutto il suo sapere al servizio dei più piccoli scrivendo favole che li aiutino ad affrontare temi difficili e grandi e piccoli problemi di ogni giorno.
Dottoressa Capocaccia, quando è il momento di parlare? Ossia, meglio cominciare ad accennare al bambino che le cose non vanno bene, dirgli le cose piano piano o fargli un “discorso” a cose quasi fatte?
Dipende da tante variabili. Dall’età, dalla comprensione che può avere della situazione, se ci fanno domande. Quando arriva il momento in cui i due genitori hanno deciso di separarsi è giusto comunicarlo ai bambini.
È importante usare parole semplici e chiare, meglio sarebbe comunicarlo insieme. Dicendo loro che saranno informati su cosa accadrà e rassicurandoli del fatto che se anche decidere di non vivere più insieme è una cosa che può accadere ai grandi, l’amore per loro c’è sempre, è un’altra cosa e loro non smetteranno mai di essere i suoi genitori.
Questo è un processo importante per la coppia: smettere di essere partner, continuando a essere genitori. Ci vuole tempo, ma quando ci sono dei figli una famiglia non finisce, si trasforma.
Si sentirà in colpa? Come possiamo far capire a un bambino che lui non c’entra nulla?
A seconda dell’età i bambini possono sentirsi in colpa. Soprattutto quando non ricevono una comunicazione chiara su quello che sta accadendo possono immaginare cose sbagliate dettate dalla paura. È molto importante comunicare loro tutto l’amore che si prova e chiarire che può succedere che i grandi decidano di non vivere più insieme, ma che non smetteranno mai di amare i figli. Rassicurarli su questo è importante. Più sicuri si sentono gli adulti su questo punto, cioè la possibilità di vivere la genitorialità pur avendo smesso di essere coppia, meglio riusciranno a comunicare questo concetto ai figli. È un processo di trasformazione complesso anche per gli adulti, per questo a volte il sostegno di una consulenza può aiutare.
Come fare a fargli capire che continuerà ad avere due genitori che lo vedranno spesso e lo supporteranno in tutto e per tutto?
Una cosa importante è organizzarsi bene circa la nuova vita, dividere il tempo con mamma e il tempo con papà e spiegare ai figli tutto quello che succederà nella loro quotidianità.
I bambini non sanno cosa immaginare e se restano in un vuoto di informazioni possono immaginare di tutto.
Aiuta comunicargli come sarà la loro vita, spiegandogli cosa ci sarà di nuovo, magari che il papà o la mamma abiteranno in una nuova casa che vedranno insieme, dove i figli potranno andare. Rassicurando su quali abitudini rimarranno uguali, che potranno continuare a frequentare la stessa scuola, gli stessi amichetti. È importante dire ai bambini tutte queste cose, è rassicurante sapere quello che accadrà rispetto ad un evento trasformativo così grande.
Se mamma e papà hanno un rapporto davvero molto burrascoso… come si fa a non farlo ricadere sul bambino? È il caso, almeno per una volta, di fingere?
Più che fingere, direi che bisogna fare uno sforzo di vivere il momento per la discussione in uno spazio per la coppia, lavorando sulla scissione coppia intesa come partner e coppia di genitori, mentre la prima cessa di esistere, la seconda continuerà ad esistere e sarà importante lavorare molto affinché possa esistere una comunicazione sufficientemente buona ad occuparsi dei figli, di tutto ciò che li riguarda.
Anche nelle più grandi burrasche, in fondo ogni genitore, tranne rari casi patologici, vuole il bene dei propri figli. Questo amore deve diventare il motore per elaborare quanto accaduto col partner in modo da riuscire ad essere ancora genitori insieme, ciascuno coi propri nuovi spazi separati di vita.
E se i genitori si lasciano perché è subentrato un altro rapporto di uno dei due, quando è bene presentare l’altra persona al bambino o comunque introdurla piano piano nei discorsi?
È normale che possano arrivare nuovi partner. È importante attendere che la persona che si frequenta sia davvero un elemento stabile della nostra vita prima di introdurla nella vita dei figli. In ogni caso, anche quando si tratta di un partner stabile, è importante mantenere un tempo e uno spazio solo per il genitore e il figlio in esclusiva. Anche se col tempo i bambini si possono affezionare di buon grado ai nuovi partner dei genitori, è bene non forzare questi legami e lasciare che avvengano gradualmente.
E se un bambino è molto piccolo, magari comincia appena a parlare o neanche quello e non ha quindi modo di esprimere il suo disagio e fare domande a quali comportamenti dobbiamo prestare attenzione? Dobbiamo spiegargli comunque cosa sta succedendo?
Sì, spieghiamolo comunque, magari con l’aiuto di una fiaba, usando dei pupazzi che lo raccontino o lo mettano in scena… Due casette, magari, un cartone animato dove è presente la situazione (Ad esempio su RaiPlay La Famiglia Volpitassi tratta il tema dele famiglie allargate) o l’esempio di un bambino che si conosce che vive la medesima situazione.
Rassicuriamo sempre sul nostro amore e spieghiamo bene cosa succederà nella sua vita. Anche se ci sembrano troppo piccoli.
Rassicurando loro, rassicuriamo anche noi stessi. La chiarezza che ci sforziamo di fare per loro, la faremo anche in noi stessi.
Tutto questo può essere davvero di grande aiuto.
Se nel periodo del distacco il bambino mostra un regresso, come ci dobbiamo comportare? Lo dobbiamo assecondare?
Può succedere. Quando si vive una difficoltà, si tende a ritornare all’ultima fase in cui siamo stati sicuri di noi. Accade che quando un bimbo affronta qualcosa di nuovo ed ignoto, che lo mette in difficoltà, possa mostrare una qualche regressione a comportamenti di quando era un po’ più piccolo. Cerchiamo di essere accoglienti e rassicuranti. Diciamolo anche al bambino che questa cosa può succedere, e che piano piano passerà.
Quali possono essere i comportamenti tipici di un bambino durante il periodo della separazione, anche a seconda delle fasce di età?
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È bene mantenere degli spazi in cui la famiglia è ancora “tutta insieme”, ad esempio compleanni o feste comandate, oppure i genitori devono essere anche liberi di non vedersi più se questo è il loro desiderio?
Ci sono situazioni in cui i bambini vogliono i genitori presenti insieme: come un evento scolastico, sportivo o un compleanno. Per alcuni bambini può non essere un problema avere due feste di compleanno, ma questo va valutato caso per caso.
Uno dei due genitori lascerà, ovviamente, la casa: consigli di farlo gradualmente?
Direi che nella maggior parte dei casi la separazione deve essere chiara per tutti senza creare illusioni di ritorni.
Dopo aver parlato con i figli, aver spiegato loro cosa sta accadendo e come sarà organizzata la loro vita, può essere davvero meglio che il genitore che deve andare a vivere in un’altra casa lo faccia ad un certo punto senza avere giorni in cui è lì e giorni in cui torna. Questo potrebbe creare confusione.
Può già prevedere quando portare il bambino a vedere la nuova casa, decidere magari insieme dove saranno sistemati i suoi giochi quando si troverà lì, insomma creare un coinvolgimento positivo in questa nuova casa. In questo modo si vivrà meno una certa sensazione di abbandono. ù
In ogni caso teniamo presente che ci saranno tristezza e rabbia. La fine di un rapporto quando ci sono dei figli è un lutto per tutti quanti. Le emozioni ci sono, sono forti e vanno accolte e ascoltate. È necessario un tempo per tutto, anche per le lacrime. È difficile essere rassicuranti versi i bambini perché anche gli adulti stanno vivendo la loro elaborazione personale. Se ci si sente sopraffatti può davvero essere utile una consulenza psicologica di sostegno al percorso di separazione.
Nonni, parenti stretti, amici… possono aiutarci in questa fase?
Il divorzio include molti aspetti, tra questi c’è ne sta anche uno sociale. Si smetterà probabilmente di frequentare certe persone che fino ad allora erano legami familiari o amici del partner.
Sarebbe bello e utile se tutte le persone attorno riuscissero ad essere di sostegno e non giudicanti, a volte è difficile. Possono sicuramente aiutare, magari occupandosi dei bambini quando i genitori possono aver bisogno di uno spazio per discutere e prendere decisioni. È importante che non diventino opposte fazioni fomentando litigi.
Disegni, fiabe, libri, giochi… quali sono le frecce al nostro arco in questa battaglia che ha come unico scopo aiutare il bambino?
Quanto più i bambini sono piccoli tanto più ci aiuta il loro linguaggio principe: il gioco. Possiamo usare dei pupazzetti per raccontare quello che accadrà, per parlare con loro e aiutarli ad esprimersi attraverso il gioco o parlando per mezzo di un pupazzo. Anche le fiabe aiutano tanto.
Ci sono molte storie che parlano di questo argomento. Anch’io ne ho scritta una, s’intitola “Due laghetti per Quaqqua” e affronta proprio il tema della separazione difficile e delle difficoltà in cui si incorre quando la comunicazione è poco chiara verso i bambini.
La fiaba è all’interno del libro: “Come dire ai bambini che i genitori si separano e divorziano” dove si trovano anche un’introduzione con alcuni suggerimenti per affrontare l’argomento e alcune attività oltre alla fiaba per aiutare i bambini ad esprimere le proprie emozioni.
Sono attività che si possono fare con bambini anche piccoli che sappiano colorare, o possiamo aiutarli noi facendoci indicare da loro i colori da usare per le attività proposte.