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Associazione Delphi: eventi inclusivi per bambini a Roma

Oggi vogliamo raccontarvi una realtà bellissima che organizza attività per bambini in una maniera speciale, l’Associazione Delphi. Per farlo abbiamo intervistato per voi Lorenzo Paniccia il loro presidente per farci raccontare da chi è composta l’associazione e di cosa si occupa.

ASSOCIAZIONE DELPHI
https://www.associazione-delphi.org/
Telefono: +39 351.93.28.586
E-mail: associazione.delphi@gmail.com
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Oggi vi raccontiamo una realtà che ci è subito piaciuta: l’Associazione Delphi.

Cosa ha di così speciale? Il loro sogno: Costruire una comunità educante partendo dal basso fondendo impegno civico e divertimento.

Come lo fanno? Organizzando eventi per bambini INCLUSIVI in cui anche bambini disabili possono partecipare e divertirsi!

Come ci riescono? Grazie alla grande passione e alla loro professionalità.

Vi raccontiamo tutto nell’intervista che la nostra mamma agente Francesca Orler ha realizzato a Lorenzo Paniccia, presidente dell’associazione.

Che cos’è l’associazione Delphi?

L’associazione Delphi nasce dall’unione di diversi professionisti (psicologhe e psicologi, psicomotriciste, educatrici professionali e tutor specialistici) che da anni lavorano con bambini e ragazzi e pone le sue basi sulla convinzione che il cambiamento debba partire dai piccoli gesti. Il fatto che alcuni di noi siano anche genitori dà ulteriore forza a questi nostri propositi. Siamo fermamente convinti che la diversità, in ogni sua forma, sia una reale ricchezza e che il divertimento sia un efficace modo per educare.

Di cosa si occupa l’associazione?

Il nostro obiettivo è quello di costruire una comunità educante partendo dal basso fondendo l’impegno civico al divertimento. Cerchiamo di rivolgerci a tutti i soggetti di questa comunità e perciò proponiamo eventi su misura per i più piccoli e i più grandi. Ad esempio negli ultimi mesi abbiamo organizzato due giornate di trekking urbano aperte alle intere famiglie (“Alla scoperta del misterioso quartiere Coppedè e della Casina delle Civette di Villa Torlonia” e “Passeggiata tra i giardini nascosti e la street art di Garbatella”) al termine delle quali abbiamo condotto dei laboratori creativi per i più piccolini ed un seminario rivolto a genitori, educatori ed insegnanti (“Compiti a casa: croce o delizia? Strategie e tecniche di sopravvivenza allo studio pomeridiano”).

Quali sono le prossime attività in programma?

Nelle prossime settimane proporremo due serate di CinePizza (rivolte a bambini e ragazzi) nelle quali affronteremo tematiche attuali e dinamiche individuali guardando un film e gustandoci una bella pizza tutti insieme (lasciando anche una serata libera alle mamme e ai papà) e due giornate di trekking alla portata di tutti (“Lungo il fiume Treja: da Mazzano al borgo di Calcata” e “Alla scoperta di Monte Livata”). Partiranno poi i nostri centri estivi inclusivi che strutturiamo e conduciamo da ormai cinque anni.

Cosa si intende per “attività inclusiva”?

E’ una domanda che mi fanno spesso. Credo che termine “inclusione” sia spesso utilizzato a sproposito. In questi anni di lavoro abbiamo sperimentato come troppo spesso le realtà che proponevano attività ludo-ricreative non fossero preparate ad accogliere tutti. Questo non solo metteva le famiglie in grandi difficoltà organizzative ma non permetteva a bambini e ragazzi con fragilità di sperimentare il gruppo di pari in una situazione diversa da quella scolastica. Le conseguenze sono facilmente immaginabili: percezione di inadeguatezza rispetto ai coetanei, competenze sociali sempre minori e senso di solitudine. Può questa essere considerata una società inclusiva? Abbiamo pensato allora di cambiare le carte in tavola. Come già detto l’associazione Delphi è nata dall’unione di diverse figure. Tutti noi facciamo parte di E.T.R., un’equipe multidisciplinare che si occupa di bambini e ragazzi con disturbi dell’apprendimento e del comportamento (ADHD,DOP,etc.). Questo ci ha permesso di progettare e gestire le nostre attività in modo che chiunque venga accolto nel gruppo. Ogni bambino, con tutte le sue caratteristiche, ha il diritto vivere esperienze di gruppo piacevoli, leggere, divertenti ed educative; siamo noi adulti e professionisti che abbiamo il dovere di essere all’altezza del ruolo di educatori.

Cosa consigliate ai genitori di bambini che vengono in contatto con bambini disabili, ad esempio in classe?

Rischio di ripetermi ma il concetto è sempre lo stesso. La diversità è una ricchezza. Ci insegna a guardare la vita da altre prospettive e quindi ci potenzia enormemente. Dobbiamo essere curiosi della diversità non esserne spaventati. Nello specifico della disabilità questo concetto non perde vigore, anzi. Avere in classe un compagno disabile ci dà la possibilità di esplorare alternativi modi di comunicare e di esprimere le proprie emozioni. Ci insegna che ognuno di noi ha i suoi tempi e che saper aspettare l’altro talvolta porta più lontano del doverlo superare a tutti i costi. Impariamo che quelli che per noi sembrano piccolissimi passi per altri sono enormi conquiste e viceversa ed allargare così tanto le proprie prospettive è davvero meraviglioso. Questo intendiamo quando parliamo di comunità educante che parta dal basso.

Cosa consigliate ai genitori di bambini a cui viene consigliato di fare degli accertamenti per verificare la presenza di un’eventuale disabilità?

Potrei rispondere copiando ed incollando le parole precedenti. La diversità è una vera ricchezza ma spesso entrarci in contatto è disorientante: è naturale essere spaventati di fronte all’ipotesi di una diagnosi clinica per i nostri figli ma è il primo passo da fare per un reale potenziamento delle sue capacità. Molte fragilità si risolvono con l’evoluzione ma rispetto ad altre è necessario intervenire. Più precocemente vengono individuate le difficoltà più tempo e modo abbiamo per sostenere efficacemente il bambino nella sua traiettoria evolutiva. Cercate sempre di affidarvi a persone competenti e specializzate e ponete a loro dubbi, paure e perplessità: sapranno guidarvi e sostenervi nel migliore dei modi.

 

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