Vacanze di Natale: stress o riposo per i genitori? E per i neo genitori? Ecco una mini guida per i chi è appena diventato genitore che vi aiuterà a sopravvivere alle vacanze. O forse no.
Sta per arrivare quel periodo dell’anno che aspettiamo tutti con ansia, quello per cui la notte fatichiamo a prendere sonno e mobilitiamo l’intero parentame compreso di babysitter nell’arco di 20 km.
Quello che tanto se te lo dimentichi c’è il calendario cerchiato di rosso a ricordartelo.
Quello che ti fa guardare al 23 dicembre non come a un lunedì qualsiasi – quindi un po’ triste, sottotono e con l’angoscia di una settimana ancora tutta da vivere – ma come al Lunedì con la elle maiuscola, quello che decreterà la chiusura delle scuole e l’inizio delle vacanze di Natale.
Sogno vs realtà – le vacanze di Natale quando diventi genitore
Per i neogenitori o per chi ancora deve diventarlo, le parole “vacanze di Natale” richiamano alla mente immagini idilliache di un tappeto colorato con un simpatico frugoletto impomatato, vestito come un lord o una principessa, seduto a guardare sognante le lucette colorate dell’albero.
Ora, a prescindere dal fatto che usare la parola “seduto” è quantomeno improprio in un contesto del genere (lo so che chi sa, sta annuendo), questo dolcissimo quadretto natalizio è quanto di più lontano possa esistere dalla realtà.
Giusto per intenderci: in questo momento, in ogni casa dove uno o più pargoli allietano gli adulti con un “Jingle bells” o un “We wish you a merry Christmas” di repertorio, l’albero di Natale è chiuso fra due trincee rappresentate dal divano messo di sguincio a chiudere parzialmente una parete e da un numero imprecisato di sedie, incastonate una sull’altra.
Del resto, se sei la madre di Attilanuntetemo Davide (un anno) e di LaCaposala Angelica (4 anni e mezzo) o dei loro simili, sai che ogni mattina dovrai alzarti e correre… dietro a loro.
Rimedi in… fallibili: come affrontare le vacanze di Natale
E per affrontare queste due meravigliose settimane con i tuoi bimbi provi di tutto: training autogeno, palestra, pilates, agopuntura, persino la meditazione sul ciglio di una montagna sotto a una cascata come il Maestro dei Cinque Picchi (li vedevate i cavalieri dello Zodiaco, sì?).
Ma sai già che niente potrà aiutarti e che arriverai al 1° di gennaio sperando che la Befana quest’anno cada il 2. Poi ti ricordi che quella che cambia data è la Pasqua e ricadi nel baratro, fissando l’acqua della cascata… pardon, del rubinetto che tuo figlio ha aperto da circa 2 nanosecondi allagando tutto.
“A Natale puoi, fare quello che non puoi fare mai…”, ma anche no. Semmai il contrario.
La bellezza di avere i tuoi figli con te: la tenera devastazione di privacy e silenzio
Il bagno è sempre pieno, la cucina sempre in subbuglio, la lavatrice sempre in movimento, gli occhi sempre all’erta, i muscoli sempre pronti a scattare. E se stai in ferie o lavori da casa sai già che le orecchie registreranno suoni “che voi umani non potete neanche immaginare”.
Uno studio importantissimo ha dimostrato che la parola più usata durante le vacanze non è Babbo Natale, ma “MAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”.
Babbo Natale Tour – sopravvivere alla chiusura delle scuole
E mentre quel “mamma” riecheggia ancora fra le mura – non solo domestiche – come un disco su cui si è inceppata la puntina, scopri con piacere che “per non far uscire i bambini – così piccoli! – con il freddo”, democraticamente la tua famiglia ha deciso di trasferirsi a casa tua dal 24 fino a Capodanno compreso.
Scatta quindi l’ansia da spesa per il cenone della vigilia, il pranzo del 25, il brunch di Santo Stefano e il cotechino con lenticchie del 31.
Il tutto da incastrare fra una tappa e l’altra dell’evento più importante dell’anno: il “Babbo Natale tour”. Eh già perché le feste, oggi, richiamano la caccia al Santa Claus più verosimile, simpatico, disponibile, somigliante, barbuto e amorevole possibile da scovare in giro per la Capitale (all’epoca nostra ti diceva bene se riuscivi a farti una foto con quello di Piazza Navona che, essendo praticamente l’unico, aveva il monopolio assoluto).
“Amore hai visto? La mamma vi ha portati da Babbo Natale. Abbiamo fatto solo un’ora e trequarti di fila, in piedi, con tuo fratello che ha provato più volte a buttarsi dal passeggino sganciando gli spallacci con una maestria che neanche Tom Cruise in Mission Impossible e con te che ti lagnavi in continuazione in ordine per la fame, la sete, il sonno, la stanchezza, il caldo, il freddo e il tiepido e tutto l’elenco, di nuovo, al contrario. Ma che sarà mai? Per vedervi felici, questo e altro”.
“Sì ecco, mammina tutto molto bello, io volevo andare alle giostre però”.
Gioco-partita-incontro.
Infine, il mostro dell’ultimo quadro.
È risaputo ormai che a partire dal venerdì, e fino alla domenica sera, anche i bambini più forti accusano almeno un 38 di febbre, giusto giusto per mandarti in croce il weekend: ecco, alla luce di questo assunto generale, pensate cosa può succedere quando davanti a loro hanno addirittura due settimane dense di appuntamenti, cene, pranzi, feste, incontri e naturalmente passeggiate fuori porta.
A partire dalla mattina della vigilia, infatti, un’ondata di malattie – alcune delle quali ancora sconosciute – si scatena sui pargoli che reagiscono… con una ventata di energia! Noi con il raffreddore ci trasciniamo in giro per casa come zombi (non abbiamo alternative del resto! I papà – non ce ne vogliate – sono già a letto con il rosario in mano); loro – le creature – con 40, bronchiti, esantemi e qualsiasi altra cosa vi venga in mente, stanno a 3000.
Corrono, saltano, ballano, urlano… e si addormentano accoccolati nel lettone.
Tranquilli, la soluzione esiste… o no?
E allora quali consigli dare a chi si appresta a vivere le prime feste con i suoi piccoli cuccioli?
Ci viene in mente un’immagine piuttosto esplicativa: avete presente quando siete in piscina e vi cade qualcosa sul fondo? Prendete un bel respiro e cercate di nuotare con tutte le vostre forze e il più velocemente possibile per raggiungere l’oggetto e ritornare su prima di subito. Ecco, cominciate con il prendere un bel respiro…