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Aiuto, il bambino ha la febbre! I consigli di Pediatri a Domicilio

Nonostante siamo in estate sono tanti i bambini con i sintomi influenzali, febbre, tosse. Dato il periodo di emergenza Covid per le mamme è una bella preoccupazione. C’è un protocollo da seguire in caso di febbre? Quali sono i segnali che devono suscitare preoccupazione? Dove trovo un pediatra a domicilio a Roma che venga anche di notte? Ecco le risposte dei medici di Pediatri a Domicilio

PEDIATRI A DOMICILIO ROMA
Mobile/Whatsapp: 3312220070
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Email: pediatriadomicilio@gmail.com
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Diana ha un tempismo strepitoso: è riuscita a farsi venire 38° di febbre per una sola notte nel primo weekend di lockdown e un paio di settimane fa, mentre la curva dei contagi risaliva.

Ho notato subito, però, che non ero di certo da sola: nei gruppi di mamme, infatti, era un tripudio di messaggi che raccontavano di bambini con la febbre e vari sintomi influenzali. Anche il nostro povero Flavietto si è fatto una settimana a casa con l’influenza in pieno agosto.

MIO FIGLIO HA LA FEBBRE, COME FACCIO A SAPERE SE È COVID?

Così ho pensato che, data l’emergenza Covid e questa curva di contagi che risale per qualche mossa – diciamolo – un po’ azzardata, era ora che Roma03 facesse qualche domanda a un gruppo di pediatri, come solo Roma03 sa fare: ossia da mamma in preda a una crisi di ansia!

E quante volte, diciamoci la verità, abbiamo chiesto all’amica “Ma tu ce l’hai un pediatra che viene a domicilio?”

pediatra a domicilio a roma anche di notte

Pediatri a Domicilio Roma – Sconto prima visita per i lettori di Roma03 (anche di notte)

Quindi non solo oggi vi presentiamo PEDIATRI A DOMICILIO – ROMA un servizio super efficace di pediatri preparati, su Roma e h24, ma vi diamo anche uno sconto di 10€ sulla prima visita: basta comunicare il codice “roma03” al call-center oppure inviarlo via WhatsApp (vale anche sulle visite notturne!) dal 1° al 30 settembre 2020

Abbiamo chiesto di risponderci proprio ai dottori di Pediatri a Domicilio Roma, l’unico servizio di medicina domiciliare a Roma esclusivamente dedicato alla salute dei più piccoli!

Pediatri a Domicilio Roma e comuni limitrofi, feriali e festivi 24 ore su 24

Un servizio che è nato con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze di molti genitori che spesso, appunto, cercano qualcuno che possa visitare a casa per rendersi conto delle condizioni di salute del proprio figlio.

Ma posso chiamarli a qualunque ora? Certo! Pediatri a Domicilio Roma, offre visite pediatriche private domiciliari a Roma e comuni limitrofi, nei giorni feriali e festivi, di giorno e di notte, 24 ore su 24.

Non solo. I medici di Pediatri a Domicilio Roma eseguono visite pediatriche sia in urgenza che programmate per seguire il bambino a 360 gradi, fare visite di routine o bilanci di salute.

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Pediatri a Domicilio Roma: come funziona il servizio

Come funziona il servizio? Basta chiamare il call-center o contattarli in modo pratico e veloce su WhatsApp (cell. 3312220070) e un operatore organizzerà la visita con un pediatra disponibile nel minor tempo possibile. Niente lunghi spostamenti, niente file in pronto soccorso o ambulatorio che, di questi tempi, è una bella tranquillità… non trovate?

Ovviamente tutte le visite a domicilio vengono eseguite nel pieno rispetto delle norme per la prevenzione della diffusione del COVID-19.

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Ed eccoci quindi alle risposte dei Pediatri a Domicilio in fatto di febbre, Covid e influenza dei nostri bambini quando siamo in vacanza. Ma anche questo tanto atteso – e un poco temuto – rientro a scuola:

D: In questi giorni sui gruppi di mamme si susseguono notizie di bambini (ma anche adulti) con febbre, mal di gola, tosse. Come mai ci si ammala così tanto in estate? C’entra anche l’aria condizionata?

R: Negli ultimi mesi si è assistito a un aumento delle infezioni respiratorie, complice, in parte, il reinserimento in comunità dei bambini. Dopo i mesi di lockdown infatti, dove i bambini sono rimasti in casa riducendo le possibilità di contagiare ed essere contagiati, il ritorno a una vita sociale, caratterizzato anche dalla apertura dei centri estivi, ha favorito la diffusione delle infezioni soprattutto respiratorie.

A questo si aggiunge il maggior risalto che viene dato a questi sintomi dettato dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. L’aria condizionata non c’entra nulla, ma è opportuno ricordare che i bambini hanno una percezione diversa della temperatura per cui sconsigliamo l’aria condizionata a temperatura molto bassa soprattutto durante la notte (da preferire la modalità deumidificazione-dry).

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D: Sintomi influenzali e Covid: come non entrare nel panico? C’è un protocollo da seguire, anche dopo che si è guariti?

R: In presenza di un bambino con febbre e/o sintomi respiratori, il consiglio è quello di avvisare sempre il pediatra che attraverso una intervista telefonica potrà stabilire in maniera preliminare se sussistono le condizioni (contatto diretto con soggetti Covid positivi, provenienza da aree in cui è stato isolato un focolaio, provenienza da Nazioni ad alto indice di contagio, etc.) all’invio diretto del bambino presso ospedali predisposti a eseguire il tampone nasale per la ricerca del virus SARS Cov-2.

In tutti gli altri casi (che rappresentano la maggior parte delle occasioni) il bambino deve essere visitato o in ambulatorio o a domicilio, in base alle condizioni cliniche. Dobbiamo ricordarci che oltre all’infezione da SARS Cov-2 esistono tantissime altre cause di malattia nel bambino che non bisogna sottovalutare.

D: I bambini hanno spesso febbre e raffreddori e le mamme, comprensibilmente, si spaventano per un rialzo di temperatura importante e che magari non si abbassa nemmeno con la Tachipirina… quando è il momento di chiamare il pediatra?

R: Il pediatra può essere avvisato sempre, soprattutto in presenza di una emergenza sanitaria come quella attuale. Particolare attenzione va posta però al bambino con condizioni generali scadute e che presenta febbre persistente da più di 48 ore e poco responsiva agli antipiretici come il paracetamolo o l’ibuprofene.

D: Dato questo particolare periodo, per quanto tempo dobbiamo tenere a casa i nostri bambini dopo che hanno avuto la febbre? È necessario tenerli in casa finché non è passata del tutto?

R: Valgono quelli che sono i consigli di sempre. Il bambino che ha avuto febbre deve osservare una corretta convalescenza al proprio domicilio. Il periodo varia da caso a caso anche in base alla patologia presentata. Per la comune influenza l’ideale sarebbe quello di tenere a casa il bambino per 24h dopo la risoluzione della febbre, potrà uscire successivamente in assenza di sintomi e se in buone condizioni generali.

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D: Se siamo in vacanza e il bambino ha raffreddore e tosse, oppure ha appena avuto la febbre, per quanto tempo è bene non fargli fare il bagno in mare o al lago?

R: Un bambino con sintomi respiratori o con febbre di solito non dovrebbe essere portato al mare, questo perché i suddetti sintomi sono spesso associati a uno stato di malessere generale che potrebbe peggiorare se non si preferisce il riposo. In fase di guarigione e nei giorni successivi alla febbre, se il bambino sta bene, può gradualmente ritornare al mare nelle ore meno calde.

D: Estate, corse, giochi… sudore! Quella che le nonne chiamano “Freddata”, ossia prendere freddo dopo una grande sudata, esiste davvero? Ci date qualche accorgimento per non trasformare i momenti di gioco in momenti di pericolo per la salute?

R: Premettiamo che non esiste malattia infettiva in assenza di germi quali batteri virus o funghi.

Pertanto la “freddata” non è causa, di per sé, di alcuna malattia. Esistono invece dei fattori predisponenti le infezioni respiratorie, quali gli sbalzi di temperatura, che posso facilitare l’ingresso di microrganismi nel nostro organismo.

D: Antibiotico sì, antibiotico no: ci sono mamme che lo vorrebbero ai primi sintomi… ma quanto tempo è bene aspettare per capire se sia il caso di prenderlo, sempre dietro prescrizione medica?

R: Antibiotico MAI senza valutazione medica (che non vuol dire soltanto prescrizione medica). L’avvio di una terapia antibiotica va eseguita sempre dopo la valutazione di uno specialista pediatra che è in grado di distinguere le infezioni batteriche (per le quali è necessario l’antibiotico) da quelle virali (per le quali la terapia con antibiotici non trova alcuna indicazione). Ricordiamo che la mortalità per infezioni batteriche resistenti agli antibiotici è in continuo aumento nel mondo e queste sono secondarie all’uso indiscriminato di antibiotici dovuto spesso alla medicina “fai-da-te”.

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D: Ho un bambino piccolo, andremo in vacanza lontano da casa… cosa mettere in valigia per essere pronti a ogni evenienza fra termometri e antipiretici? E se gli viene la febbre mentre siamo in vacanza cosa faccio?

R: Spesso diciamo alle mamme di partire in estrema tranquillità proprio perché, al giorno d’oggi in qualsiasi parte del nostro Paese, è estremamente facile raggiungere, eventualmente, una farmacia. Per chi volesse comunque partire “già attrezzato” può mettere in valigia un antipiretico (farmaco contro la febbre), una crema contro le ustioni e un antistaminico.
Raccomandazione diversa va data a chi soffre di patologie croniche per cui è sempre bene portare con sé tutti i farmaci necessari.

D: I nostri bambini sono stati a casa, senza avere contatti con gli altri bambini, per molto tempo: questo può aver indebolito il loro sistema immunitario? Cosa dobbiamo aspettarci al tanto atteso rientro a scuola?

R: Non esiste una correlazione tra lo stato di isolamento a casa e l’indebolimento delle difese immunitarie. Il rientro a scuola comporterà, inevitabilmente, una ripresa e un aumento delle malattie infettive, soprattutto a carico dell’apparato respiratorio. Questo sarà secondario alla maggiore probabilità di contagio tra bambino e bambino in un ambiente “chiuso” come quello della scuola.

D: Cosa si può fare per rinforzare il sistema immunitario di un bambino, visto che fra un mese si torna tutti a scuola?

R: Non possiamo far nulla per rinforzare le difese immunitarie di un bambino. Se parliamo di un bambino sano infatti (senza patologie note del sistema immunitario), non vi è ragione per pensare che le sue difese siano alterate. L’unica raccomandazione è quella di rispettare una corretta alimentazione e di evitare cicli di antibiotici non necessari.

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D: Avete consigli, raccomandazioni, previsioni per questo tanto atteso rientro a scuola?

R: L’anno scolastico entrante sarà ricco di perplessità soprattutto da parte dei genitori.
Ai bambini, soprattutto piccoli, non è facile far rispettare le regole imposte agli adulti (distanziamento sociale, utilizzo delle mascherine, disinfezione/lavaggio delle mani).

In attesa di un tanto atteso vaccino, l’unico consiglio che possiamo dare è quello di fare prevenzione.

Consigliamo quindi di:

1-Evitare la scuola in caso di febbre e/o sintomi influenzali (respiratori e/o gastrointestinali)

2- Vaccinare tutti i bambini contro l’influenza stagionale

3- In caso di dubbi sullo stato di salute del bambino non portatelo a scuola ma richiedete che venga visitato da un pediatra

4- Non somministrate farmaci senza la prescrizione medica ricordando che non esiste alcuna copertura antibiotica contro le infezioni virali

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