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Avvocato Diritto di famiglia Roma: separazione, divorzio, tutela e affidamento dei figli

Separazione: quali tutele per i figli? Consensuale o giudiziaria? E se non siamo sposati? La separazione è già avvenuta ma lui non paga gli alimenti, cosa devo fare? Lo abbiamo chiesto all’Avv. Elisabetta Perugini, specializzata in diritto di famiglia, a Roma a disposizione degli amici di Roma03 per rispondere alle vostre domande

AVV. ELISABETTA PERUGINI
avvocato per separazione, divorzi, affidamento minori a Roma (zona Cipro)
Via Cipro n°12
0693379834

HAI UN DUBBIO DA SOTTOPORRE ALL’AVVOCATO?
Inviacelo a roma03bambini@gmail.com

Anche partiti con le migliori intenzioni, anche se si hanno i figli piccoli, a volte si arriva a una inevitabile separazione per poter riprendere in mano le proprie vite e andare avanti.

Oltre, ovviamente, al dolore per un amore, un progetto che finisce, alla preoccupazione per come lo affronteranno i bambini, c’è la questione legale, un accordo da raggiungere quando spesso ci si separa perché si è in conflitto.

Cosa non semplice che scatena in noi mille domande con le quali scandagliamo la rete alla ricerca di risposte ancora prima di concretizzare la separazione e cercare un avvocato divorzista e esperto di diritto di famiglia che ci segua.

Roma03 ha quindi deciso di rivolgersi all’Avvocato Elisabetta Perugini che esercita a Roma, in zona Prati, esperta di diritto di famiglia, a disposizione per rispondere ai vostri dubbi e alla quale abbiamo provato a rivolgere tre domande generiche, forse le più frequenti, che una persona che sta prendendo la decisione di separarsi potrebbe fare a un avvocato.

AVVOCATO DIVORZIO, SEPARAZIONE, FILI, AFFIDAMENTO, DIRITTO DI FAMIGLIA A ROMA: LE RISPOSTE DELL’AVV. PERUGINI 

1) Gentile Avvocato, per diverse vicissitudini sono entrata in profonda crisi con mio marito e siamo giunti alla determinazione di separarci. Per me è tutto nuovo e vorrei avere informazioni di carattere generale sulle possibili strade da percorrere.

Gentile Signora, la separazione personale può essere consensuale se tra i coniugi viene raggiunto un accordo sulle condizioni che dovranno regolare i rapporti personali e patrimoniali e, se ci sono figli, i rapporti con essi. Personalmente tendo a preferire questa strada poiché riduce i tempi e punta a favorire rapporti più sereni tra le parti, anche e soprattutto nell’interesse dei figli.

Se invece l’accordo non viene raggiunto, la separazione sarà inevitabilmente giudiziale, il ché significa che le condizioni della separazione saranno stabilite dal Tribunale Ordinario. Chiaramente è sempre possibile raggiungere un accordo anche in pendenza di una separazione giudiziale.

Infine Le rappresento che a è attualmente vigente una normativa che consente di raggiungere un accordo di separazione (o di divorzio) senza ricorrere al Tribunale. Si tratta di una procedura semplificata denominata “negoziazione assistita” e si conclude tramite l’assistenza degli avvocati.

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2) Gentile Avvocato, non sono sposata e vorrei sapere in caso di separazione quali diritti e quale tutela hanno i miei figli.

Gentile Signora, i figli sono sempre tutelati indipendentemente da qualsiasi vincolo matrimoniale o dichiarazione di convivenza dei genitori e sono pienamente equiparati ai figli nati da genitori coniugati, con conseguente riconoscimento degli stessi diritti. Anche per i figli nati fuori dal matrimonio vale il principio dell’affidamento condiviso, salvo casi eccezionali.

I genitori, in caso di cessazione della convivenza, potranno formalizzare un accordo sull’affidamento dei figli mediante apposito ricorso al Tribunale Ordinario del luogo di residenza dei figli.

Il giudice, si pronuncerà non solo sull’affidamento ma anche sul diritto di visita del genitore non collocatario  sul mantenimento dei figli, sulle spese e sull’assegnazione della casa familiare. Il giudice dopo aver confrontato le diverse posizioni dei due ex conviventi deciderà a chi sarà assegnata la casa familiare chi tra i due è tenuto a corrispondere l’assegno di mantenimento  e la misura dello stesso, fino a quando i figli non saranno economicamente autosufficienti, ma ad ogni modo tale obbligo di mantenimento non cessa al raggiungimento della maggiore età.

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3) Gentile Avvocato, sono separata dal 2016 e da allora, nonostante gli accordi presi, il mio ex marito non versa l’assegno di mantenimento per mio figlio e non rispetta il provvedimento neanche per i diritti di visita. Dal 2012 lo ha visto pochissime volte e lo ha chiamato solo in occasioni di ricorrenze quali compleanni e festività.

Cara Signora, purtroppo la sua è una situazione che capita sovente nella realtà e non è sempre di facile gestione.

E’ ovvio che il coniuge obbligato a pagare l’assegno di mantenimento, qualunque sia l’importo, lo deve pagare in modo regolare, e, se ciò non accade occorrerà rivolgersi a un avvocato per avviare una procedura di recupero dei crediti maturati mediante l’invio di una diffida, fino ad arrivare al pignoramento dei beni e dei crediti di suo marito.

Tra l’altro se il genitore obbligato al mantenimento si sottrae a tale obbligo, si potrà chiedere al giudice di ordinare che una quota dei redditi dell’obbligato, in misura proporzionale agli stessi, venga versata direttamente dal datore di lavoro (o da altri soggetti come enti erogatori di trattamenti pensionistici) all’altro genitore.

Tenga  presente che il mancato versamento dell’assegno perequativo al mantenimento dei figli può configurare una specifica fattispecie di reato punibile ai sensi dell’art. 570 bis del codice penale.

Ciò significa che potrà procedere anche in sede penale mediante la presentazione di una denuncia-querela alla quale seguirà un procedimento penale a carico del suo ex coniuge, nell’ambito del quale potrà costituirsi parte civile per sé stessa e per suo figlio.

Infine, capita spesso che, come nel suo caso, chi non vive con i minori non rispetti i tempi e i giorni di visita con loro venendo meno sia al proprio diritto/dovere di frequentare i minori, sia al proprio dovere di educarli, di istruirli e di mantenerli direttamente. Purtroppo non esistono mezzi per imporre l’adempimento del calendario di visite. Sul punto si è recentemente espressa La Corte di Cassazione, che  ha chiarito che il diritto di visita del figlio minore che spetta al genitore non collocatario non è suscettibile di coercibilità neppure nella forma indiretta (e cioè obbligando la parte inadempiente al pagamento di una “multa”). Questo perché il diritto di visita dei figli, per sua natura, è destinato a rimanere libero nel suo esercizio quale frutto delle autonome scelte di ciascun genitore.

Come dico sempre alle mie clienti, “non si può obbligare nessuno ad essere genitore”.

Avv. Elisabetta Perugini – Diritto di famiglia, separazioni consensuali e giudiziali, divorzi, affidamento a Roma, zona Cipro

Separazione da dove cominciare... avvocato divorzio separazione figli affido minori diritto di famiglia roma cipro prati 3Al termine di un impegnativo e brillante percorso di studi, l’Avvocato Elisabetta Perugini ha rivolto la sua attenzione , tra le altre cose, alla materia del diritto di famiglia occupandosi principalmente di separazioni consensuali e giudiziali, divorzi, affidamento di figli nati fuori dal matrimonio e tanto altro. Inoltre l’Avvocato Elisabetta Perugini si occupa di tutti gli aspetti patologici di dinamiche familiari conflittuali, difendendo la vittima di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) , stalking (art. 612 bis c.p.), violenza sessuale (art. 609 bis c.p.) e più in generale tutti i reati contro la persona. Elisabetta Perugini si trova in Roma, via Cipro 12. Per maggiori informazioni o per fissare un appuntamento, scrivere al seguente indirizzo e-mail: avv.elisabettaperugini@gmail.com

 

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