Mamma Martina ci racconta la meraviglia e l’importanza di fare teatro con i più piccoli. Come tutte le arti performative, a causa del Coronavirus, anche il teatro ha subito uno stop drastico: è arrivato, però, finalmente il momento di riportarci i bambini, per farli svagare certo, ma anche per cercare di aiutarli a risolvere, attraverso l’arte, tutti quei problemi collaterali causati dal prolungato lockdown.
Il teatro è importante per i bambini
Tutti noi, almeno una volta, abbiamo sentito un bambino piccolo affermare “facciamo che io ero…” per invogliarci a giocare con lui a un gioco di rappresentazione fantastica di un personaggio che vuole, come per magia, impersonificare.
I loro giochi di finzione e narrazione di storie iniziano sempre facendo finta.
Un grande personaggio del teatro, una volta ha detto:
Benvenuti a teatro dove tutto è finto ma niente è falso.
Gigi Proietti
Gli attori, esattamente come i bambini, ogni volta che salgono su un palco, è come se dicessero “facciamo che io ero…”.
Il teatro è semplicemente un grande gioco per capire chi siamo davvero e le tante cose che siamo in grado di essere.
Portare un bambino a teatro non ha solo lo scopo di educarlo a un arte tanto affascinante sin da piccolo, ma anche di coinvolgerlo già in tenera età in una storia nuova, lasciandolo immedesimarsi, emozionarsi pur stando semplicemente seduto.
Iscrivere un bambino a un corso di teatro
In una compagnia teatrale tutti sono utili e indispensabili, prima lo si impara e prima il gioco di squadra è vincente.
Un laboratorio teatrale per bambini cerca di motivare i piccoli nella difficile impresa di mettersi in gioco con autoironia senza prendersi troppo sul serio, ma rispettandosi gli uni con gli altri durante questa particolare avventura.
Il Teatro dei Contrari
Il Teatro dei Contrari
Via dei Quattro Venti, 38
00152 Roma
Sito web
Avete presente il volto delle Favole della Buonanotte del giovedì sera di Roma03? La voce narrante che accompagna i nostri bimbi alla nanna?
Proprio lei, Martina Venanzi. Ecco Martina dalla prossima stagione curerà tre differenti corsi teatrali rivolti ai bambini nel quartiere di Monteverde Vecchio presso il Teatro dei Contrari.
Per i piccolissimi accompagnati da mamma e papà sarà possibile frequentare il Teatro Tondo Tondo, un’esperienza emozionale che coinvolgerà tutti attraverso un gioco circolare fatto di scoperte, prime volte, sorrisi, scambi e confronti.
Per i bambini dai 3 anni in su grazie al Teatro Giocabile sarà invece possibile cercare nel teatro una nuova identità (ludica e non) di estraneazione dal quotidiano che ci portiamo sempre dietro, particolarmente importante ora che i nostri bambini sono stati colpiti anche inconsciamente da questa quarantena rigida con conseguente sconvolgimento delle loro routine in modo drastico.
Per i bambini dai 7 anni in su sarà invece possibile fare un corso di teatro TeAttriAmo che li coinvolga non solamente in modo ludico ma anche formativo verso una tra le arti performative più complete e costruttive.
La partecipazione è mirata anche a una lezione gioco per i piccolissimi, spettacolino per i piccoli e rappresentazione di fine anno per i più grandi per mettere in pratica il lavoro svolto, senza forzature o esibizionismi, ma con il solo scopo di dare un riscontro personale ai piccoli partecipanti.
Il teatro vissuto da dentro
Ogni volta che sono andata a teatro ho sentito dentro la consapevolezza di recarmi verso un luogo meraviglioso. E con meraviglioso non mi sto riferendo a un bel palco con tanto di ribalta, fondale, botola e sipario di velluto rosso, anzi…
Con meraviglioso intendo: incantato, magico.
Andare a teatro, per chi fa teatro, non sempre significa andare a vedere uno spettacolo, anzi, spesso, può semplicemente significare andare a fare le prove: anche in quel caso, infatti, si dice “vado a teatro”.
Quante volte alla domanda “e cosa vai a vedere” ho dovuto rispondere: “no vado a fare le prove”.
Non so se sia una sensazione mia, ma spesso mi è capitato di percepire una sorta di inconsapevolezza da parte del fruitore, del lavoro, del sacrificio, del tempo dietro alla preparazione di uno spettacolo.
Le prove si fanno un po’ dappertutto: nel box di un attore della compagnia, in una sala condominiale affittata all’ultimo momento, a casa del regista, per strada o in grossi parcheggi delle scuole dove non disturbi nessuno, in una sala di palestra affittata per tutto l’anno. Insomma qualsiasi posto all’occorrenza può rivelarsi utile eppure, ogni volta, mi sento ugualmente avvolta dalla magia del teatro.
Non importa dove, ma come.
Lo stesso vale per gli spettacoli, alcune volte vieni ingaggiato dal teatro che ti mette in cartellone riconoscendoti un cachet pattuito precedentemente, altre la compagnia stessa affitta il teatro e poi si guadagna con gli incassi, altre volte si chiedono i permessi per l’utilizzo del suolo pubblico e si fa teatro su strada.
Non importa dove, ma come.
E quante volte quando abbiamo recitato en plein air ci siamo dovuti riparare sotto i balconi perché uno scroscio d’acqua ha cercato di fermare una rappresentazione di piazza.
Eppure la magia del teatro non cessava neppure in quel caso, cresceva ancor di più. La magia del teatro è anche un buon impermeabile e lo spettacolo viene ripreso dove è stato interrotto.
A teatro si è veri, in diretta, senza possibilità di replica. L’imprevisto è adrenalina pura.
Quanti pianti, quante risa mi ha regalato il teatro.
Certe alchimie che si creano tra attore e spettatore non si spezzano, neppure se il tempo ballerino non è dalla nostra.
Ho sempre creduto che fare teatro non fosse semplicemente recitare un personaggio, rappresentare una storia; altresì sono assolutamente convinta che andare a teatro non sia solo assistere a un racconto, immergersi in una nuova storia ma il teatro è incontro, scambio, amore tra persone diverse che vogliono ascoltare chi ha trovato il modo di raccontare.
Nella nostra avventura di attori abbiamo molti compagni di viaggio. Amici speciali che insieme con noi costruiscono una storia. Sceneggiatori, registi, scenografi, costumisti, truccatori, tecnici del suono, tecnici della luce… ognuno ha un ruolo fondamentale perché esista il teatro con tutta la sua eco.
Martina Venanzi