Educazione Sanitaria, in questo periodo di emergenza Coronavirus, eroga corsi online utili per le famiglie e non solo. Io ho frequentato il loro completissimo corso per la sicurezza dei nostri bambini con l’infermiere e osteopata Gabriele Bozza e vi racconto come è andata
EDUCAZIONE SANITARIA
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SABATO 23 MAGGIO ORE 10:00
ONLINE SU YOUTUBE
CORSO DI PRIMO SOCCORSO E DISOSTRUZIONE
CON GABRIELE BOZZA
SCONTO SPECIALE DEL 15%
PER GLI AMICI DI ROMA03 COL SEGUENTE COUPON
Io ogni tanto preferisco fare un bel ripasso, perché certi argomenti è bene averli sempre freschi nella mente. Sarà che sono fissata, sarà che sono un’emotiva, sarà che da bambina stavo per morire soffocata questa è la mia grande paura di madre: è come si combatte una paura? Affrontandola e preparandosi.
Ecco perché sabato 2 maggio 2020 ho partecipato al Corso di Disostruzione e Primo Soccorso pediatrico organizzato da Educazione Sanitaria e tenuto da Gabriele Bozza, infermiere, osteopata formatore Blsd-Pblsd American Heart Association. 4 ore di formazione online.
Pazza, direte voi: e invece passano in un attimo e si accostano a temi complicati in modo assolutamente chiaro e trattandoli da punti di vista fondamentali a cui altri magari non pensano. E poi il vantaggio è che stando a casa se hai una certa tendenza a svenire quando uno dice cose come sangue o corpi estranei stai già sul letto e con lo Xanax in mano.
Scherzi a parte – l’avevo detto che sono emotiva, e pure un po’ ipocondriaca – è proprio in questo che il corso differisce: trattare minuziosamente tutti gli argomenti in modo da non lasciarti lacune che potrebbero aggravare l’ansia in una situazione che, inutile negarlo, genera panico e soprattutto farvi dimenticare che in quel momento voi siete il punto di riferimento di un bambino che si trova in grande difficoltà.
PROSSIMA EDIZIONE DEL CORSO
Sabato 23 maggio 2020
dalle 10 alle 14
Online live su youtube
Il corso, ovviamente, tratta in 4 ore una vastissima casistica di possibili incidenti a partire da quello più temuto da tutti i genitori, ossia il soffocamento sia a tavola che per ingestione di un corpo estraneo (pezzi troppo piccoli di giocattoli, monetine, etc… sappiamo bene che è meglio prevenire e non lasciare cose così piccine alla portata di bambini piccoli).
Questo anche perché, e mi fa piacere dirvelo, Gabriele Bozza è una persona che ha davvero un approccio globale al benessere della persona e quindi, durante una nostra chiacchierata, ha insistito tanto sulla prevenzione, sull’educare giorno dopo giorno in modo corretto i nostri bambini a tavola. (Ed ha ragione perché io so perfettamente che Diana ha sentito la mia paura ad ogni suo boccone…)
Addirittura, laddove l’età lo permettesse, sull’educare subito i bambini a comportarsi nel modo giusto in caso di emergenza.
Tornando al corso, non vi starò a raccontare tutti gli argomenti trattati perché sono davvero molti, molti di più dei casi che potrebbero venirvi in mente: dal cosa potete fare un qualità di soccorritore a seconda della vostra preparazione, come attivare l’emergenza sanitaria, quali informazioni dare al 118/112, aspetti legali sull’omissione di soccorso, prevenire danni cerebrali, valutare se l’ambiente in cui si sta operando sia sicuro, cosa fare in caso di colpi alla testa, corpi estranei, sanguinamento, etc…
Mi preme molto di più raccontarvi perché mi è piaciuto questo corso, cosa che si può riassumere nei suoi tre obiettivi (soprattutto nel terzo), ossia acquisire:
– Conoscenze Teoriche
– Abilità pratiche
– Schemi di comportamento
Ed è quello Schemi di comportamento che racchiude un mondo:
– Un mondo in cui siete VOI il riferimento del bambino e questo viene trattato in modo approfondito. Nel corso si insiste sul mettersi al livello del bambino, sui metodi per tranquillizzarlo, cosa dirgli, cosa chiedergli, come aiutarlo, se la situazione lo permette e l’età del bambino anche, a darci informazioni preziose e a calmarsi.
– Un mondo in cui avere schemi da seguire certi, passi da fare, una sorta di copione da recitare, vi auiterà – per quanto possibile – a sapere cosa fare in caso di emergenza, a gestire il panico, a salvare una vita.
Non ci avevo pensato, ve lo dico sinceramente. Non mi ero soffermata mai, durante questi corsi, sul pensiero di quanto mi sentivo spaventata da piccola quando mi fecevo male, su quanto cercassi sempre chi fra quelli che mi stavano soccorrendo mi desse la certezza che tutto sarebbe andato bene (e che non sarei morta per un ginocchio sbucciato: purtroppo, chi scrive, tende a galoppare con la fantasia fin dalla più tenera età).
Ho capito, meglio tardi che mai, che ora spetta a me essere quell’adulto di riferimento, che è importante per me avere in testa un copione perfetto, delle procedure salde a cui attaccarmi, imparare a urlare di paura dopo, da sola, davanti allo specchio.
Perché loro si fidano di noi. E noi abbiamo il dovere di farci trovare pronti, sperando che non serva mai.