Stare all’aria aperta è stimolante per il bambino ma è importante anche insegnargli a rispettare la natura, rendendo affascinante un’esplorazione, una gita, un’avventura fuori porta.
Io sono un’amante dello stare fuori. Non chiedetemi di stare a casa, non fatelo!
E invece è successo, l’ho dovuto fare, come tutti in questo periodo.
Io che non sono capace di cucinare e non ambisco a imparare cimentandomi in esperimenti di ogni sorta, io che non amo fare le faccende domestiche, non impazzisco per il giardinaggio del terrazzo, non mi rilasso sul divano con un libro e non mi riposo nel letto davanti alla tv…
Che fatica questa quarantena!
Poi lo sapete che a noi di Roma 03 ci piace uscire, testare posti nuovi, scoprire realtà interessanti e raccontarvele, il Blog è nato proprio con questo intento.
Nel lockdown la difficoltà dettata dal non poter uscire l’ho accusata maggiormente perché ho dovuto indossare ogni mattina il migliore dei sorrisi e invogliare il mio bambino a fare attività, cercando di fargli vivere la casa senza stress o noia.
Finalmente all’aria aperta
Da quando è possibile uscire nuovamente non ho potuto evitare i panorami aperti, il mare, le montagne, il lago, le passeggiate nei boschi ma ovviamente ho cercato di rendere il tutto interessante anche per Flavio che, nonostante sia abituato a stare in mezzo alla natura, non apprezza certo, come me, l’orizzonte o il sole che si tuffa nel mare aperto al tramonto, non si emoziona per la vastità di una montagna o per la luna piena accesa nel cielo.
Ho imparato nei miei tre anni da mamma, ma anche prima nel mio lavoro con i bambini, a “favolizzare” il contesto, mi piace dare una storia ai luoghi visitati attingendo un po’ dal reale e un po’ dalla fantasia, amo coinvolgere i bambini e rendere fatato l’ambiente circostante.
Ideare insieme una storia adatta a quel luogo, nella quale ricreare atmosfere, racconti, sapori di un tempo andato, o di un mondo parallelo, perché no?
Facciamo amicizia con la natura
Tra le varie attività che amiamo fare all’aria aperta, sicuramente fare amicizia con alcuni abitanti della natura (albero, ruscello, grotta, scoglio) è quella che più preferiamo io e Flavio.
Scegliamo un nome e una storia per tutti gli amici del mondo naturale affinché il racconto si cristallizzi nella memoria e nel tempo.
Il cespuglio Roberto, la cascata Aurora, lo stagno Ugo, la Roccia Alberta diventano per noi delle vere e proprie persone e come tali le citeremo e le chiameremo in causa quando racconteremo di quel posto o quando, tornandoci, facciamo la scorciatoia per vedere se Aurora scorre ancora con molta acqua o se Alberta è sempre ferma e immobile. Spesso ci capita di trovare un albero che assomiglia nelle foglie a quelle di un altro albero e allora ci interroghiamo se sono parenti o se è solo una casualità.
Una volta Flavio disse che forse Roberto non esisteva realmente come credevamo e che durante l’autunno l’albero Piero aveva perso le foglie e la montagnetta di foglie cadute a terra aveva formato una sorta di cespuglio e noi erroneamente lo avevamo creduto tale dandogli il nome di Roberto.
Mi fece ridere tantissimo.
In quel periodo stavamo giocando alle stagioni (spesso porto in casa i lavori o le attività che faccio a scuola con i bimbi e a volte grazie a Flavio studio la lezione successiva) la sua interazione mi aiuta moltissimo a capire in che modo strutturare la lezione.
La caduta delle foglie in autunno l’avevamo appena fatta con i nostri corpi, svolazzando per la casa come foglie al vento per poi cadere placidamente al suolo e forse quest’immagine lo aveva colpito molto e immaginando tante foglie insieme avrà pensato che potessero prendere le sembianze di un cespuglio.
Ascoltiamo la natura
Questo gioco ci è venuto in mente leggendo un bellissimo libro che ci ha dato un’idea interessante per sviluppare l’attività sensoriale, l’ascolto e il rilassamento.
Pino ha perso le Parole
Sinnos Edizioni
In macchina ho sempre un telo da poter utilizzare nel caso in cui trovassi una prato e volessi stendermi. Dopo aver letto questo libro a Flavio piace fare come Pino e scoprire che versi riesce a riconoscere.
Quando però non ci sono molti animali della foresta intorno a noi (perché magari stiamo semplicemente stesi sul prato del laghetto all’Eur), ci piace giocare a riprodurli noi quei versi: e così a turno lui si sdraia a occhi chiusi e io emetto i suoni, poi mi sdraio io, chiudo gli occhi e tocca a lui farmi indovinare gli animali dai loro versi.
Di solito il gioco finisce a ridere come matti più che a scoprire chi stiamo imitando, ma amo ridere con mio figlio e ancor di più farlo all’aria aperta, respirando bene e apprezzando la natura che ci circonda.
Osserviamo le stelle
Il gioco più gioco di tutti senza necessariamente essere esperti di pianeti o intenditori di costellazioni è quel passatempo antico come il mondo che chiamiamo “guardare le stelle”. A quale bambino non si è raccontato che si possono esprimere desideri se si trova una stella cadente?
Io il tema delle stelle ce l’ho caro per una serie di ricordi che riguardano il mio paese che purtroppo non c’è più , tant’è che ho scritto una racconto sulle stelle nel mio libro Illica raccontata a mio figlio.
Racconto che ho letto uno dei tanti giovedì sera in diretta dedicati alla favola della buonanotte.
https://www.facebook.com/roma03guidaperbambini/videos/253484482391936/
Mentre si osservano le stelle interessante ed educativo potrebbe essere insegnare ai nostri figli a identificare il Nord individuando la Stella Polare.
Ma come si trova la stella polare?
Per trovare la Stella Polare è importante individuare L’Orsa Maggiore (conosciuta anche come Grande Carro) inconfondibile per la sua forma particolare e per la luminosità delle sue stelle.
L’Orsa Maggiore è formata da quattro stelle che creano un quadrato e tre stelle che invece assumono una forma simile alla barra di un timone.
Trovata? Bravissimi!
Adesso è necessario guardare le ultime due stelle a destra quelle che fanno da base al carro e tracciando un segmento immaginario verso l’alto per circa quattro volte la lunghezza delle nostre due stelle si incontrerà la Stella Polare senza imbattersi in nessun altra stella.
Per essere certi che si tratti proprio della Stella Polare basterà verificare se intorno a lei ci sono altri astri a formare L’Orsa Minore o appunto, il Piccolo Carro. La Stella Polare è l’astro più periferico del Piccolo Carro che più o meno è simile al Grande Carro, ma è molto meno luminoso.
Trovata La Stella Polare tracciate una linea immaginaria dal cielo alla terra, ecco trovato il Nord!
I punti Cardinali
Ora che sappiamo trovare il Nord è importante sapere che se stessimo con il corpo verso Nord, alle nostre spalle si troverebbe il Sud e, in base allo stesso principio, se tenessimo il naso puntato verso Nord e sollevassimo all’esterno il braccio destro, potremmo trovare l’Est dove il sole sorge, e se invece sollevassimo il braccio sinistro sapremmo identificare l’Ovest dove il sole tramonta.
I bambini amano sapere le cose e farne tesoro per poi raccontarle.
Flavio mi ha fatto molte domande sul nord, il sud eccetera, forse avallate dal fatto che il papà ha un tatuaggio con i punti cardinali che lui spesso vuole guardare, ma essendo ancora piccolino ho pensato di spiegarglieli giocando e quindi ci siamo divertiti quasi a coreografare una danza alzando le braccia, puntando il naso, girandoci di scatto: tutto questo è diventato, per noi, il gioco del nord.
La luna cresce o cala?
Quando il bambino è in grado di identificare i punti cardinali sarà capace anche di capire le fasi lunari e se, quella notte, la luna sta calando o crescendo.
Mio nonno proprio ad Illica (il paese della storia delle stelle) mi ripeteva sempre un proverbio: gobba a levante luna calante, gobba a ponente luna crescente.
Per cui se la luna ha la gobba verso Ovest, ossia la direzione del braccio sinistro, sta calando, sta invece crescendo se la gobba è rivolta verso Est.
La natura racconta tante storie
Sono moltissimi i giochi che si possono fare all’aria aperta, dal cercare le foglie di forme diverse, fiori di più colori, raccogliere i pinoli caduti, fare una casa alle lumache, seguire con attenzione la laboriosità delle formiche.
Spesso scordiamo volutamente di prendere lo zainetto con tutti i giochini che Flavio ama portarsi dietro, per approfittare e fare cacce al tesoro o esplorazioni nella natura e ogni volta (nonostante una crisi iniziale alla ricerca del suo Spiderman o del suo dinosauro o ancora di tutti i suoi personaggi di Toy Story) Flavio ammette: “Che bella giornata che abbiamo passato in mezzo alla natura!”.