L’isola non trovata
Via Dante De Blasi, 104 – Monteverde
www.lisolanontrovata.it
youtube – facebook
A Monteverde nuovo c’è una via che per me è leggendaria da quando ero una ragazzina. Via Dante De Blasi mi emozionava sempre quando scendevamo per questa sinuosa discesa verde e silenziosa verso la caotica Via Dei Colli Portuensi. I motivi erano due:
- C’era un ristorante che si chiamava “Il sedano allegro”. Il nome era preso in prestito da “Il Dormiglione”, film di Woody Allen, nel quale un pacifico vegetariano, proprietario appunto del ristorante “Il sedano allegro” di Manhattan, veniva ibernato e scongelato 190 anni dopo. I miei ci erano andati nella loro vitaiola esistenza pre-Silvia (non ho dormito per 24 mesi, ci si chiede come io sia viva) e io immaginavo che lì ci fosse il buon Woody ad attendermi
- Il secondo motivo è che in quella via avvenne un miracolo: ero una bambina che amava tutto quello che era arte e creatività (facevo pianoforte, teatro e una volta feci un giornale da sola, lo incartai pure nel domopak e ci misi una gommina in regalo. Corri in edicola!), ma ero un sacco di patate. Memorabile fu la volta che, in fila con altri bambini per colpire la pallina a lezione di tennis, trasformai la racchetta in sgabello col manico in terra e mi sedetti sul telaio perché ero stanca. In questa via c’era una palestra dove riuscii a completare addirittura un intero anno di ginnastica artistica! Poi è arrivata la lordosi e ciao.
Se fossimo stati in una qualche serie Netflix e quella ragazzina, attraversando Via Dante De Blasi per andare sull’altro marciapiede si fosse trovata nel 2018… beh, a casa nun ce sarei proprio più tornata!
In questa via tranquilla ha trovato posto L’isola non trovata, al civico 104.
Che cos’è l’Isola non trovata?
È un centro culturale per tutta la famiglia, con un piccolo e accogliente caffè/libreria dove i piccoli – anche i piccolissimi come Diana – hanno un loro spazio per sedersi, leggere, scrivere, disegnare e colorare.
Entri e sei subito fra i libri e il piccolo bar. Io mi sono trovata sempre benissimo con i dolci fatti in casa, caffè americano, succhi, sorseggiati mentre Diana ha provato per la prima volta l’emozione della sedia a dondolo (immaginate la sua espressione alla “Oddio ma… si muove!”). A disposizione dei piccolissimi: un tavolino, delle panche, la mitica sedia a dondolo, colori a non finire, fogli per disegnare, libri e una cesta di giochi (basta levarsi le scarpe, e via!). Il tutto, immersi nel magnifico poster planisfero che copre un’intera parete! E poi tutto intorno ci sono scaffali di libri in vendita, ben divisi per fascia di età, e giochi educativi (ho visto un bellissimo sandwich componibile in legno e velcro che prima o poi verrà a casa con noi).
Passando per un breve corridoio, ancora foderato di libri e giochi, si accede alla sala dove avviene la magia. Ho avuto modo di partecipare a un laboratorio con Diana in questa sala e, credetemi, magia è la parola giusta. Ciclicamente, infatti, ospitano eventi e laboratori per i piccolissimi, fra cui il meraviglioso progetto Spazio Con-Tatto di Moblarte, di cui presto vi parlerò, e al momento in cui scrivo ho prenotato per il Family Yoga con i piccolissimi da 1 a 5 anni.
E poi cosa altro si fa all’Isola?
Per i nostri under 3, si sono corsi di musica in fasce e baby sensory, c’è Giocondo – lo spazio ludico del venerdì mattina per bambini dai 18 ai 36 mesi e una serie di eventi fra cui quelli a cui ho partecipato (basta un MiPiace sulla loro pagina FB per seguire tutte le attività, e spulciare ovviamente le foto!).
Per i bimbi più grandi ci sono corsi di inglese, teatro, fumetto, kung fu e – udite, udite! – circo! Anche qui tenete d’occhio la pagina perché spuntano eventi per tutti i gusti, fra cui anche gare su libri per l’infanzia. E anche per i genitori, i nonni, gli zii l’offerta è interessante: Hatha Yoga, ginnastica posturale, Tai Ji Quan e Teatro.
Inoltre lo spazio è disponibile anche per organizzare piccoli eventi e feste private (si può perfino portare cibo da casa). Se poi volete una festa davvero speciale, affidatevi alle loro proposte di Feste/Laboratorio . In particolare, per i piccolissimi: i Tavoli Creativi, per bimbi dai 18 ai 36 mesi, per disegnare, travasare, costruire, modellare e ascoltare storie, e uno spettacolo/laboratorio musicale per bimbi dai 2 ai 5 anni.
Un’altra cosa che davvero mi è piaciuta da matti e che riguarda la fascia di età che ci interessa è la Lista Battesimo: niente corni e catenine, solo giochi e buoni libri!
Ora: torniamo a questa serie Netflix dove la Silvia undicenne viene presa per mano e trasportata sull’altro marciapiede dal 1989 al 2018 e trova, appunto, L’Isola non trovata. Per me l’unica possibilità di fare teatro era data dal palcoscenico della scuola di suore dove però venivo sempre relegata nella buca dell’orchestra o in mezzo al coro. C’era un pianoforte in ogni stanza ma se provavi a suonarlo portavi a vita l’etichetta di sovversivo (indovinate chi se l’è guadagnata sul campo?). Il “numero da Circo” era un gioco che facevo con mio fratello minore e finiva spesso con la sindone delle nostre facce sul pavimento di marmo.
Che cose belle avrei potuto fare se ci fosse già stata L’Isola non trovata? Pensate allora alle cose belle che possiamo offrire ai nostri figli (evitandogli così anche immense figure di merda alle gare di ginnastica artistica, parlo per esperienza).
È il genere di posto che, secondo me, a Roma dovrebbe esserci ogni – massimo! – Km e mezzo. Dovremmo, attraverso spazi simili, tornare a raccontare e raccontarci, parlare con gli altri, fare comunità, ascoltarci. Prima di cena o la domenica mattina per un caffè uscire di casa per andare a vedere “Chi c’è oggi all’Isola?” come parlando di un pezzo di casa, il pezzo dove più ci si esprime “Andiamo a vedere un po’ che si fa oggi, va!”