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Nidi privati: la Regione Lazio stanzia 11 milioni di euro

Si comincia con 3 milioni messi a disposizione dei nidi privati accreditati le cui attività sono state soppresse per l’emergenza Coronavirus. Per le domande c’è tempo fino all’11 maggio. E’ inoltre previsto un ulteriore stanziamento di 8 milioni di euro per i nidi privati autorizzati, ma non accreditati. 

Dopo i provvedimenti messi in atto in favore degli asili pubblici e in convenzione (11 milioni di euro dalla legge regionale 59 del 1980 e 6 milioni dal Miur previsti per l’abbattimento delle rette), la Regione Lazio ha deciso di intervenire sostenendo anche i nidi privati accreditati e non.

Per i nidi privati accreditati è stato pubblicato sul sito della Regione un bando da 3 milioni di euro, prevedendo un contributo di 100 al mese per ogni posto nido a decorrere dal mese di marzo fino a luglio 2020. 
Le domande vanno presentate entro l’11 maggio.
Clicca qui per scaricare la documentazione.

Mentre per i nidi privati autorizzati ma non accreditati è in fase di elaborazione un ulteriore avviso che stanzia 8 milioni di euro.
Come si legge sul sito della Regione: “le eventuali economie risultanti da entrambi gli avvisi, verranno riassegnate, a titolo di premialità, alle imprese ammesse a contributo che, alla riapertura del servizio socio educativo, prendano in carico il personale attualmente con un rapporto di lavoro sospeso e che, quindi, usufruisca di ammortizzatori sociali”.Asili nido stanziamenti regione

Stanziamenti nidi: si pensa al presente, ma anche al futuro

Ma non è tutto, perché la Regione Lazio, oltre a intervenire nel presente, guarda anche al futuro e a tutti i soggetti interessati: per la prossima annualità ha, infatti, già previsto 11 milioni della legge 59/80 e 10 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo, per venire incontro alle esigenze dei genitori e ridurre i costi delle rette.

Ad annunciare queste importanti novità è stata l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli: “Gli interventi che stiamo mettendo in campo – si legge sul sito della Regione – hanno un duplice fine: innanzitutto, garantire a settembre la prosecuzione di una prestazione fondamentale per le famiglie. Vogliamo far sì che i genitori possano tornare a usufruire del servizio socio-educativo in favore dei bambini nella fascia d’età 0-3 anni, uno dei pilastri per poter ripartire nella fase 2. Inoltre, l’azione permette di tamponare l’emergenza, consentendo alle strutture che si reggono esclusivamente sulle rette, ora non incassate per la sospensione del servizio, di sopravvivere e di poter riaprire per il prossimo anno educativo“.

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