Oggi abbiamo staccato la spina.. del modem e immaginato 24 ore tipo dei genitori del 2020, ma senza connessione e senza web
Avete presente la storia di #Zerocalcare in cui la mamma lo chiama al telefono perché ha un problema al computer e gli dice candidamente
“Non c’è più Google”?
Ecco, proviamo a pensarci un attimo… se fosse vero…
All’improvviso non c’è più Google, non c’è più il web, non c’è più Internet.
Ma voi ve la ricordate la vita prima di Internet?
Quella su cui sono stati scritti un miliardo di pezzi strappalacrime, tipo quelli sui nastri delle musicassette che si arrotolavano con la matita o sui gettoni che si usavano nelle cabine telefoniche per avvertire che si faceva tardi o per organizzare la pizza con gli amici, quelli delle ricerche con migliaia di libri sul tavolo per approfondire l’analisi dei testi del Manzoni o la Divina Commedia?
Bene, quella vita là, come sarebbe oggi? Abbiamo provato a immaginarla, una vita senza Internet nel 2020… da genitori.
Dalla radiosveglia, al telefono fisso passando per gli SMS
Ore 7.00 suona la sveglia: se sei fortunato al posto del biiip biiiip hai la RADIO che si accende e che spara a palla un pezzo dei Metallica mentre stai ancora sognando di sorseggiare una spremuta alle Maldive. Se non ti è preso un colpo e continui a respirare nonostante tutto, allunghi l’orecchio perché già sai che il risveglio soft avrà contagiato le creature e che non hai più scuse per non alzarti dal letto.
Sei alle prese con biberon e tazze quando ti arriva un SMS: “Ciao Giorgia, sono Silvia, ho un problema: dobbiamo spostare la riunione di mezz’ora, lo dici tu alle altre?”. Caspita – pensi – ho finito il credito!
La cosa bella, però, è che non solo non sai come avvisare le altre, ma non sai neanche come avvisare la tua amica che non puoi avvisarle (EH!!!??????). Poi, però, l’idea! Le chiamo col TELEFONO FISSO… con il telefono fisso… quel coso che sta di là, sulla mensola con sopra talmente tante ragnatele che persino il ragno non riesce più a trovare il modo per scappare.
Il televideo: un’attesa lunga una vita
“Mamma, stasera danno La Bella e la Bestia in tv?”. Tua figlia ti risveglia dall’incubo. Dopo aver analizzato le sue parole, ti stupisci di come le possa venire in mente che oltre al tuo nome a quell’ora tu possa ricordare qualcos’altro, ma non ti crucci, la soluzione è a portata di mano: il TELEVIDEO. Certo, che sarà mai aspettare che carichi tutte le pagine fino a quella di La7 (che è sempre l’ultima fra le reti generaliste)?
Ma poi viene da chiedersi perché, quando ti serve, l’informazione che cerchi sta sempre nella pagina più lontana in assoluto. Tu vuoi Rai1? Accendi e lo trovi su Rai2, così ti tocca aspettare che finisca il giro…
Avvisate le colleghe e portato il primo bimbo a scuola, arrivi nel plesso che frequenta la seconda e ti accorgi di un capannello di mamme pronte a ostacolare la riuscita della manovra “Porta-bacia-lascia-corri”.
C’è da organizzare la raccolta dei soldi per il compleanno di Francesco. Chi se ne occupa? “No, ragazze, dobbiamo decidere adesso, altrimenti poi come facciamo? Mica possiamo fare 20 telefonate o mandare 1000 sms per capire chi si prenderà quest’onore, no?”. Per fortuna la ricerca si risolve rapidamente perché pur di sbrigarti, l’incarico te lo sei presa tu!
Tuttocittà, la Bibbia degli automobilisti e non solo
Finalmente in macchina bisogna raggiungere il luogo della riunione: via Mario Rossi, 8 zona Borghesiana. Ovvero dall’altra parte di Roma.
Ma non c’è nessun problema: tu hai il tuo alleato più fedele, il TUTTOCITTA’. Che ci vorrà mai… Cerchi l’indirizzo e, dopo 9 pagine, ti accorgi di aver coperto solo la prima parte del Raccordo. Ce ne vogliono almeno altre 6 per raggiungere la destinazione. D’altra parte è semplice: prendi l’uscita 18, giri a destra, poi a sinistra, sempre dritto poi due volte a sinistra, una a destra, alla rotonda terza uscita, non la prima, non la seconda, non la terza ma la quarta via a destra e sei arrivata. “Che ce vo’?”. E per fortuna che stai in macchina, pensa se stavi in motorino e lo stradario dovevi pure tenerlo sulla pedalina per averlo a portata di mano!
Pronti via, dopo due ore e innumerevoli soste per consultare le mappe cercando sempre un posto libero dove accostarti affinché i signori dietro non ti salutino dal lunotto usando solo una delle cinque dita della mano, sei a destinazione. La riunione di redazione è salva!
Ti siedi e butti sulla scrivania una montagna di giornali che hai già visionato per essere sicura di non aver preso qualche buco clamoroso nel numero passato e per avere qualche spunto sugli argomenti da trattare questa settimana su Roma03, SETTIMANALE tabloid di 16 pagine, in edicola tutti i giovedì mattina.
Il Dizionario dei sinonimi e dei contrari per non ripetersi
Nel frattempo Silvia alza il telefono e chiede alle collaboratrici se hanno qualche notizia da seguire in giro per la città, Martina si accorda con la tipografia, Ilenia contatta una libreria per andare a fare le foto a corredo del pezzo e Silvia B. scrive sul pc l’agenda della settimana. Alla fine metterà tutto su CD-ROM per il nostro archivio. “Ragazze, qui c’è una ripetizione, vi viene in mente un sinonimo di onirico?”. “No, aspetta che prendo il DIZIONARIO DEI SINONIMI E DEI CONTRARI che sta sulla libreria”.
E’ ora di pranzo. Avresti proprio voglia di un bel piatto cinese, ma non sai dove trovarlo lì intorno. Esci e chiedi ai negozi più vicini. Scopri che ce n’è uno a circa un km. Desisti. Va benissimo un panino al bar dietro l’angolo.
Devi andare, tra poco escono i bambini da scuola. Pensi “faccio la stessa strada al ritorno”. Ma anche no. I sensi unici sono diversi, quindi servono altre 7 pagine per capire come riprendere il Raccordo che, nel frattempo, si è riempito perché c’è stato un incidente e tu non potevi saperlo se non stando in macchina. Arrivi sul filo del rasoio, prelevi i ragazzi e ti catapulti al supermercato. Come si chiamava quel prodotto per lavare per terra che hai visto sul VOLANTINO che ti hanno messo nella posta? Era rosa e viola PulitoFelice, Felice del pulito. Niente. Non ti viene. Dovrai tornare, volevi provarlo.
Il menu di scuola è affidato alla memoria storica
“Amore che avete mangiato oggi a scuola?” chiedi speranzosa di poter comprare almeno per una volta qualcosa di fresco e consumarlo il giorno stesso, stando però bene attenta a non farlo coincidere con la stessa proteina che hanno mangiato i bambini a pranzo. “Non me lo ricordo mamma!”. Sogno svanito. Anzi no. Chiami la mamma di Viola, lei sa sempre tutto. “No, mi dispiace. Noi stasera andiamo a cena fuori, quindi non ho chiesto”. Capolinea. Pensavi al pesce, no? Pesce sia. Compri quattro filetti di cernia meravigliosi (costo totale 25 euro) e appena posi il tuo tesoro nel carrello, la vocina di prima aggiunge: “Mamy, comunque pensavo, sicuramente era pesce”.
Torni a casa e scongeli gli hamburger mentre elabori nella tua testa l’outfit dei bimbi per il giorno dopo, così da non fare le corse appena svegli. Peccato non aver visto in tv il SERVIZIO SUL METEO. Prepari maglietta leggera e leggings per lei e pantalone di cotone e dolcevita per lui: a scuola ha fatto davvero tanto caldo in questo giorni… salvo scoprire alle 7 del mattino dopo – sempre grazie alla radio di cui sopra – che per la giornata sono previsti 4 gradi e un acquazzone di proporzioni bibliche.
Dopo cena, pigiama e nanna. E’ buio: “Buonanotte Amori miei”. “Mamma, perché le onde radio si propagano allargandosi?”. Sospiro. “Domani lo leggiamo sull’ENCICLOPEDIA, vita mia”. Dormono. Ti siedi sul divano. Sta per iniziare quel film che volevi vedere da due settimane. Accendi la tv: è cominciato da più di un’ora e non te ne sei accorta. Pazienza, dovrai aspettare che lo rimettano in programmazione, magari fra qualche mese. “Mi compro il libro va, anche meglio”. Buonanotte.