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Shaken Baby Syndrome

Oggi la notizia, terribile, che sta creando maggiore attenzione è quella relativa alla morte del bambino scosso dalla sua mamma qualche giorno fa.
È importante, per noi, porre la giusta attenzione su questi temi, per guardarli da fuori con la lucidità degli spettatori, la stessa che i protagonisti, purtroppo in quel momento non hanno.
Un piccolo angelo volato in cielo, una famiglia, con altri bambini, distrutta dal dolore e dal senso di colpa.
Crediamo, che queste tragedie non necessitino di giudizio ma di analisi e di aiuto per prevenirle in futuro.
È assurdo dirlo ma “scuotere” il bambino non è un fenomeno tanto anomalo e morire di scuotimento è una vera e propria sindrome neonatale a tutti gli effetti.
In America viene chiamata  Shaken Baby Syndrome; da noi, appunto, la Sindrome del bimbo scosso
La morte da scuotimento per un movimento effettuato con troppa veemenza del collo e della testa, come se fosse una sorta di colpo di frusta può provocare non pochi danni, il più grave: la morte.
Era questo il risultato cercato?
No.
Solitamente un genitore che arriva a scuotere un bambino, ha un esaurimento, un’esasperazione e non agisce con cognizione di causa.
Io ho partorito al San Camillo e una bravissima ostetrica mi ha seguito passo passo su ogni difficoltà, dall’allattamento, il cambio del pannolino, la ninna, fino all’imparare a calmare il bambino.
Mi insegnò  una tecnica, che ho sfruttato tanto per rasserenare Flavio nei momenti di panico e pianto… questa tecnica ha sempre funzionato e nell’immediato.
Nel tempo ho avuto modo di mostrarla a diverse amiche che ne hanno fatto tesoro.
Nello specifico mi insegnò a prenderlo da sotto le braccia e alzarlo come una coppa, riabbassandolo (ripetevo lo stesso movimento per 3/4 volte e il bimbo si placava).
Non sto dicendo che per non scuotere un bimbo, per non impazzire e portarlo alla morte basta alzarlo e abbassarlo, non mi permetterei mai…né di giudicare e tanto meno di regalare pillole di verità; dico solo che a volte una persona d’aiuto, una parola di conforto, non esser sole, aiuta.
Parlano tutti della difficoltà del parto ma poche, pochissime volte si parla del post parto che invece è per sempre… vita natural durante!
Diventiamo mamme e dobbiamo affrontare le problematiche di un neonato, poi della sua età evolutiva, ancora della sua adolescenza, poi l’età adulta, fino a quando ormai anziane abbiamo paura di essere abbandonate in un centro anziani invece che accolte a casa di nostro figlio e nostra nuora (almeno io ho questa paura).
Chiacchiere a parte è importante spendere un tempo utile sulle cose da dire ad una neo mamma, ad un neo papà, ad una neo famiglia ma anche ad una famiglia testata perché è importante essere aiutati e supportati sempre:
– Quando percepiamo di arrivare al limite dobbiamo chiamare aiuto.
Anche di notte, sempre.
– Se si è soli e non possiamo contare sull’intervento di nessuno piuttosto lasciamo piangere il neonato, mia mamma dice sempre “meglio che piange lui che piango io”.
Di troppo pianto non si muore, di gesti folli e inconsulti purtroppo si.
E’ stato aperto un sito di sensibilizzazione https://nonscuoterlo.terredeshommes.it/ ed è stata fatta una campagna pubblicitaria che vede protagonista l’attore Alessandro Preziosi con lo scopo di far conoscere tale sindrome e la gravità di questi gesti con relativo modo e aiuto per evitarli.
Piccolo angelo, proteggi la tua famiglia da questo grande dolore.

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