La quarantena in un certo senso ha rinsaldato i rapporti dei nuclei famigliari, ma ha tenuto lontani tutti i “congiunti” non conviventi. Ed è così che nonni, zii e cugini si sono ritrovati per oltre due mesi a non poter festeggiare insieme compleanni, ricorrenze e anniversari. Per qualcuno è ancora così. Qualcosa, però, ha mantenuto saldi i legami di sangue e affetto: le tradizioni.
Ieri è stato il compleanno di Ginevra, mia suocera. Ogni anno con mio marito cerchiamo di organizzarci per andarla a trovare a ridosso della sua festa. Da quando poi sono nati Angelica e Davide ci teniamo ancora di più, sia noi sia lei.
E qual è il problema, vi starete chiedendo? Il problema è che Nonna Gina (come la chiamano i nipoti – ne ha ben 5!), pugliese doc, adesso abita a Firenze, quindi in Toscana. Questo sarà dunque uno dei pochissimi anni che non potremo festeggiare insieme. La clausura, del resto, ha avuto un duplice ruolo: da una parte ha rinforzato i nuclei famigliari (ad esempio permettendo ai genitori di passare molto più tempo con i figli), dall’altra ha allontanato i parenti (i congiunti, per capirci) che, di punto in bianco, non si sono più potuti vedere.
Le tradizioni annullano la distanza sociale
Ai nipoti mancano molto i nonni. I nonni, d’altra parte, sono un pilastro importante nella vita dei bambini. Non sapendo come fare per consolare una nipotina davvero molto triste, abbiamo pensato di condividere con lei una delle tradizioni di famiglia, ovvero
La mitica Focaccia pugliese di Nonna Gina
Chiedendo consiglio alla Nonna e ricordando aneddoti riguardanti feste e ricorrenze, già dalla preparazione Angelica se l’è sentita un po’ più vicina. Mentre la videochiamava per farle ammirare il risultato finale, era super orgogliosa: l’aveva fatta lei e la Nonna sarebbe stata fiera perché aveva fatto rivivere una tradizione importante per la nostra famiglia, non solo durante i compleanni ma anche quando, prima di tutto questo, appena arrivati a Firenze, ci riunivamo intorno al tavolo per “sbocconcellarne” (come da tradizione pugliese)… una teglia sana!
I rituali, le chiacchiere, i ricordi: le tradizioni rafforzano il senso di appartenenza
Noi abbiamo scelto una ricetta perché la nostra Nonna Gina è una cuoca provetta, ma la condivisione e la riproduzione di qualsiasi tradizione aiutano a mantenere vivi l’amore e il senso di comunione delle famiglie. La ritualità e la trasmissione del sapere da nonna/o a nipote, da mamma/papà a figlio sono fondamentali per radicare il senso di appartenenza e rinsaldare il legame con le radici, determinando così una parte importante dell’identità di ogni individuo.
Anche, soprattutto, ai tempi del Coronavirus.